Rummaging in the hollow

“Ricette a regola d’arte”: i cup…ola cake!

regoladarte_thumbChissà se anche a Filippo l’idea è venuta così. Certo, nel 1418 l’America “non esisteva”, ed i fiorentini non potevano gustare i muffin al cacao; ma magari una mattina, mentre andava al cantiere del Duomo, Brunelleschi è passato davanti alla bottega del fornaio e, vedendo lievitare una bella pagnotta, ha pensato che quella forma tondeggiante sarebbe stata l’ideale per coprire la cattedrale della sua città…regoladarte5

Quando Alice mi ha parlato la prima volta del contest che pensava di organizzare su Pane, libri e nuvole, per me l’associazione è stata quasi immediata. Non qualcosa da mangiare fatto a forma di opera d’arte, che qualunque pasta di zucchero potesse imitare: qualcosa da mangiare, piuttosto, che già di per sé mi ricordasse un’opera d’arte. Ed è stato un attimo pensare alla superficie morbida dei muffin al cacao che sono solita preparare ed alla cupola del Duomo, una delle immagini simbolo della mia città, che ho la fortuna di avere sotto (anzi sopra) gli occhi quasi tutti i giorni.

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Mi è piaciuto poi pensare che la similitudine con il monumento non fosse soltanto formale, ma anche “sostanziale”: un qualcosa che sta su da sé, che si autosostiene, vuoi in virtù dell’azione dei lieviti, vuoi in virtù di un abile gioco di forze e pesi contrapposti. Fu così infatti che Brunelleschi pensò la cupola: a strati,  con una calotta interna ed una esterna, ed in modo che si sostenesse senza l’ausilio di centine, «erta sopra e’ cieli, ampla da coprire chon sua ombra tutti i popoli toscani», per dirla con le parole dell’Alberti.

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La cupola fu terminata nel 1436, quando Brunelleschi disegnò la lanterna che avrebbe dovuto esserne il coronamento e assolvere la funzione di stabilizzazione dell’anello di chiusura. La lanterna fu iniziata a montare soltanto dieci anni dopo, e fu conclusa con la splendente palla di bronzo del Verrocchio nel 1468. Per realizzare le piccole cupole al cacao, invece, basta un’oretta e un semino di finocchio coperto di zucchero giallo…

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Ecco gli ingredienti (per circa 12 muffin):

60 gr di burro

125 gr di zucchero

30 gr di cacao amaro in polvere

50 gr di cioccolato fondente

160 gr di farina

6 gr di lievito

1 cucchiaino di miele

125 ml di latte

1 pizzico di sale

1 uovo

Sbattere con le fruste zucchero e burro, aggiungere il miele e l’uovo continuando a sbattere. Aggiungere poi il cioccolato fuso, lievito farina sale e cacao setacciati, alternando con il latte. Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 20 minuti.

Per la glassa non ci sono dosi, avendone preparata una quantità minima. Si tratta di glassa all’acqua, e si prepara aggiungendo pochissima acqua bollente allo zucchero a velo (un cucchiaino per volta, finché lo zucchero si è sciolto, ma deve rimanere una consistenza piuttosto compatta e vischiosa). La glassa si applica con una siringa se si devono realizzare delle “costolature”; altrimenti basta un cucchiaino!

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Con questo post partecipo al contest “Ricette a regola d’arte” di Pane, libri e nuvole. Per saperne di più basta cliccare sul banner!

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Ah… un’ultima cosa: ma ve l’ho mai detto qual è la mia città?

15 pensieri su ““Ricette a regola d’arte”: i cup…ola cake!”

  1. Ahahah!! No, Silvia!! Ma sono bellissimi!! 😀 A partire dal nome, che è geniale!! 😀
    La foto del muffin da solo è perfetta, ricorda davvero la cupola anche nell’angolazione dalla quale siamo solite vederla. E il seme di finocchio a mo’ di palla del Verrocchio è davvero un tocco di classe.
    Per non parlare dell’aspetto concettuale: la cupola che sta su da sola senza bisogno di sostegni così come il muffin cresce magicamente dentro al forno. Sono senza parole! 🙂
    E poi, questa è un’ode a Firenze, al suo simbolo, alla sua bellezza…e non posso non essere sensibile all’argomento!
    Grazie davvero, hai interpretato alla grande il tema del contest.
    Un bacio!
    Alice

  2. Questo post mi ha stregata! Sarò perchè son fiorentina, sarà perchè son golosa ma per me è un’accoppiata vincente! Idea geniale accostata alla perfezione fra arte e cibo. Un bel 10 e lode non te lo toglie nessuno!

    1. Ahah!!! non vale sei di parte!!!! Grazie Elena mi fa piacere essere riuscita a comunicare e condividere tutra insieme la passione per l’arte, per Firenze, per i dolci e per la creatività!

  3. Bellissima idea. La perfezione nella linearità. Poi se ci aggiungi anche la golosità! Cupola cake è un nome fantastico, anche senza puntini così non ci poniamo il problema dei cup cake… 🙂 Beata te che puoi avere quotidianamente davanti agli occhi uno spettacolo architettonico simile. Da oggi noi meno fortunati potremo rifarci coi tuoi dolcetti. Grazie!

    1. Ma grazie a te! Sembra impossibile ma a volte bisogna costringersi un po’ per far caso alla bellezza quando ce l’abbiamo davanti ogni giorno. E, guarda un po’? L’occasione giusta può essere persino un dolcino!☺

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